Inaugurata il 2 ottobre, nei Giardini intitolati alle vittime di Bois du Cazier, a Vicopisano, l'opera di Stefano Ghezzani

Si tratta di tre pannelli che ripercorrono la storia della tragedia di Marcinelle, l'originale di quello centrale sarà conservato nel Palazzo Comunale
Data:

02/10/2021

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Descrizione

Inaugurata sabato 2 ottobre, con molta partecipazione, nei Giardini delle vittime di Bois du Cazier, in Via Salutini a Vicopisano, l’opera, in tre pannelli, del pittore di San Giovanni alla Vena, Stefano Ghezzani.

Erano presenti il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, l’Assessora Regionale alla Memoria, Alessandra Nardini, il Sindaco Matteo Ferrucci e il Vicesindaco con delega alla Memoria, Andrea Taccola, insieme a Umberto Del Guasta, e alla sua famiglia, figlio di Enrico, morto a Marcinelle quel tragico giorno dell’8 agosto 1956, insieme a 262 minatori.

Grazie a questa opera di Stefano Ghezzani i giardini di Via Salutini, intitolati ai Caduti di Marcinelle e perfettamente curati da Giuliano Denti _ ha esordito il Sindaco, Matteo Ferrucci _ raccontano una storia completa a chiunque li visiterà. Fatta di sofferenza nella guerra, di resistenza, di libertà riconquistata, di amore per la famiglia, di emigrazione, di duro lavoro, di un senso di comunità comunque trovato, a Marcinelle, con gli altri minatori della miniera, di molte parti d’Europa, di una vita di sacrifici, dentro baracche di un campo dì concentramento per prigionieri russi prima e tedeschi poi, di morte sul lavoro, mai così attuale in questo triste periodo.

Ringrazio Stefano, tanto pieno di bravura e talento quanto modesto e gentile, Umberto e la sua famiglia, la loro generosità nel raccontarci e testimoniare, il Vicesindaco Taccola che alimenta continuamente la Memoria, bene collettivo fondamentale, presidio di democrazia, con numerose iniziative, il Presidente Mazzeo e l’Assessora Nardini che anche oggi sono qui, come altre volte, a confermare l’impegno della Regione Toscana al cospetto di tutti i temi delicati che qui e in questa storia si intrecciano.”

L’opera di Ghezzani è commovente, intensa, molto bella nella tragicità di ciò che racconta. È divisa in tre pannelli, in uno ci sono le foto di Bois du Cazier, com’era e com’è, il passato che diventa presente, in un altro i nomi dei 262 minatori morti, non solo numeri, ma persone con nomi, cognomi, storie di vita e famiglie ad attenderli. Invano.

Ogni dettaglio nel terzo pannello, il più imponente e importante, “Vittime di Bois du Cazier”, ci ‘parla’ di persone, di sentimenti, di dolore e di dovere di Memoria.

Tra le immagini della news potrete vederne molti dettagli, Ghezzani non ha dimenticato niente in questo potente affresco che sa raccontare tutto con pennellate a volte delicate a volte più decise, a seconda del momento narrato, della persona raffigurata.

Spicca tra i minatori Enrico Del Guasta, padre di Umberto, che era un carpentiere in quella voragine da cui non è più tornato.

Spiccano il padre che saluta il figlio, prima di partire per il Belgio, sembra di udirne le parole… un’immagine che concentra il vissuto di un Paese distrutto dalla guerra i cui uomini dovevano partire per estrarre carbone dalle miniere belghe e garantire così combustibile all’Italia impoverita.

Spiccano la lampada del minatore, la cui altezza, una volta trovata la vena di carbone, era la misura per l’angusto cunicolo in cui doveva riuscire a entrare anche l’uomo, per fare il suo durissimo lavoro.

Spiccano quelle esili e chiare figure ai cancelli di Bois du Cazier, a cercare notizie dei propri cari, dopo l’incidente. Ghezzani è riuscito a scolpire l’angosciosa attesa e il lutto di ogni persona, con sfumature tormentate. A guardarle sembra di essere insieme a loro, per poterle consolare.

Quella posizionato ai giardini è una superba riproduzione fotografica dell’opera originale, realizzata da Ghezzani su tavole di legno di multistrato marino, con tecnica a olio, che sarà appesa e conservata nel nostro Palazzo Comunale.

Per la Memoria, dovere di ogni giorno, da conservare, rendere viva e trasmettere, per non dimenticare mai, come stimolo a impegnarci affinché niente di simile accada mai più”, ha concluso il Sindaco Ferrucci.

Grazie a Giuseppe Comito per molte di queste foto e al FotoClub Vicopisano, di cui è presidente, per le immagini e per esserci sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12/04/2023 22:16

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